...e quando il nostro alito sarà tutt'uno con l'aria che ci circonda, non conterà più nulla aver paura di non potercela fare perchè in quel preciso istante di consapevolezza sapremo di essere vivi.

Coach Simon

A volte il vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato. Affronta gli ostacoli e fa qualcosa per superarli. Scoprirai che non hanno neanche la metà della forza che pensavi avessero.

venerdì 27 febbraio 2009

Sport e sesso, ora fa bene ?

Sport e sessualità sono compatibili? Il sesso può migliorare le prestazioni sportive o, viceversa, le danneggia? E lo sport, quanto incide sulle performances sotto le lenzuola? Si tratta di un annoso problema: il sesso coniugato allo sport continua ad attrarre l’attenzione della gente, sia quella che di sport vive, sia quella che di sport si limita a parlare, leggere o guardare. Ma come stanno realmente le cose? In questo specifico campo le ricerche si sprecano e sembra proprio che uno dei tabù più radicati, quello che vuole sport e sesso in antitesi, sia destinato a crollare definitivamente. Lo conferma il noto studio statunitense, pubblicato sulla rivista Urology, e condotto dall'urologo Drogo K.Montagne, responsabile del Center for Sexual Function alla Cleveland Clinic Foundation.
SEMPRE IN MOVIMENTO - Montagne ha dimostrato che l'esercizio fisico è una barriera contro l'impotenza per la stessa ragione per la quale previene attacchi di cuore: tre chilometri di camminata al giorno possono bastare per tenersi al riparo da qualsiasi problema erettile. Motivo? Semplice: l'esercizio aerobico contrasta la comparsa di malattie dei vasi, inclusa la formazione di placche lipidiche a livello delle arterie, occlusioni che impediscono al flusso sanguigno di irrorare a sufficienza il pene. Non siete ancora convinti? Ecco allora arrivare fresca fresca la ricerca, questa volta austriaca, presentata a Vienna a fine giugno dall’urologo Christian Kratzik. Se si bruciano almeno 4.000 chilocalorie la settimana si riducono i rischi di impotenza dell'83%. L’indagine è stata condotta su un campione di 674 uomini, di età compresa tra i 45 e i 60 anni, sottoposti ad analisi urologiche e ormonali e interrogati sulle loro attività sessuali e sportive. Gli sport più indicati quelli che migliorano la funzionalità dell'apparato cardiocircolatorio e, di conseguenza, la resistenza: dunque, jogging, marcia veloce, ciclismo, nuoto. Si tratta di sport e attività motorie che si prolungano nel tempo, almeno per 30/40 minuti, praticati a ritmi moderati, ovvero quelli che permettono di parlare con un compagno.
IL SESSO FA BENE ALLO SPORT? - Sì, ma in questo caso, occorre fare delle distinzioni tra disciplina e disciplina e tra momenti e momenti. Secondo il sessuologo francese Jacques Waynberg, il sesso è sconsigliato agli atleti di sesso maschile prima della prestazione agonistica (almeno sei ore) solo per gli sport che richiedono una particolare concentrazione o uno sforzo breve ma violento, come scherma, tiro con l'arco, getto del peso, salto in alto e in lungo, corsa veloce. Motivo? Dopo un orgasmo si abbassano i livelli di testosterone, la capacità respiratoria e la capacità di contrarre i muscoli. Decisamente più fortunati invece, i giocatori di tennis, calcio, ping-pong, per i quali l'amplesso prima della prova potrebbe, addirittura, sortire un effetto positivamente rilassante.
IL PARERE DELLA SCIENZA - D’accordo, in linea di massima, con la tesi del collega francese, Willy Pasini, professore di psichiatria alla Facoltà di Medicina di Milano e all’Università di Ginevra. Ma preferisce evitare le generalizzazioni e mettere al centro della discussione l’individuo, precisando che per alcuni atleti particolarmente apprensivi, indipendentemente dalla disciplina praticata, l'effetto rilassante e ansiolitico ottenuto dopo un rapporto sessuale é più importante, ai fini della prestazione sportiva, dello spreco energetico. Ma non è tutto. Per Pasini, gli effetti del rapporto sessuale sulla donna sono molto differenti da quelli sull'uomo. E la conferma di questa affermazione viene data da un interessante studio condotto dall'israeliano Alexander Olshanietzky che ha dimostrato come l'orgasmo femminile è, in sostanza, un doping autorizzato. Ovvero si traduce, quantomeno nell'atletica e precisamente nella velocità, in migliori performances, grazie all'aumento della concentrazione di testosterone che le donne hanno dopo un rapporto sessuale.
ATTO SESSUALE E DISPENDIO ENERGETICO - Sono ancora molti gli allenatori e preparatori atletici convinti che il rapporto sessuale comporti un eccessivo dispendio energetico e che, di conseguenza, sia contrario ad una performance sportiva ottimale, qualsiasi sia la disciplina praticata. Se è vero che l'atto sessuale è un atto atletico a tutti gli effetti, dal momento che nei 13 minuti e 50 secondi - la durata dell'amplesso medio secondo uno studio europeo - il ritmo respiratorio sale progressivamente da 14 a 40 volte al minuto, la frequenza cardiaca raggiunge le 180 pulsazioni e la pressione sanguigna supera le 200 di massima, è altrettanto vero che l'impegno fisico non è assolutamente intenso, comportando una spesa energetica contenuta tra le 150 e le 300 calorie. In pratica, quanto si consumerebbe a salire di corsa tre piani di scale. Insomma, con una buona dormita, il fisico di qualsiasi atleta, maschio o femmina, è in grado di compensare ben altro. Fare l'amore, dunque, la sera prima delle competizioni non pregiudica assolutamente le prestazioni fisiche degli atleti.

articolo di Mabel Bocchi del 4 agosto 2008

mercoledì 25 febbraio 2009

Come Anita è arrivata a correre la prima maratona(terza ed ultima parte)

Cominciò così settembre 2007,dopo la bellissima vacanza a Marsa Alam in Egitto,il nostro percorso di avvicinamento alla maratona di Treviso.Non avevamo ancora stilato nessuna tabella ma si correva 3 volte la settimana.Una coppia di amici Luisa e Giulio venuta a sapere dell'intenzione di partecipare ad una maratona, si aggregarono a noi per gli allenamenti e con grande entusiasmo si correva assieme, loro pero' inaspettatamente decidono di partecipare alla Venice Marathon cosicchè inserimmo fuori tempo massimo(con soli 55 giorni a disposizione) ripetute lunghe sui 1000 mt. e tre lunghi 25 km. 27 km. e 30 km a 15 giorni dalla maratona,non si poteva fare altrimenti considerato gli impegni di lavoro bisognava fare di necessità virtu',e così senza saperlo il metodo Katzen era intrinseco nel DNA. Anita non doveva partecipare a Venezia, ma ad una settimana dal via un amica le regala un pettorale, a tutti i costi il destino voleva farla partecipe di una corsa. Decidemmo che questa corsa fosse il test per Treviso(non aveva ne la testa ne le gambe per arrivare alla fine) il 30°km era il suo traguardo e così fu h' 3:10:00 a parco S.Giuliano,eravamo felici molto felici del risultato. Luisa e Giulio tagliarono il traguardo a Venezia assieme mano nella mano in h' 4:05:00 la loro prima maratona ma rimasero doloranti alle gambe per piu' di 2 giorni (vedi scarsa preparazione) non corsero piu' per un bel po'. Noi continuavamo per la nostra strada, e complice un inverno mite ci si è allenati bene per tutto il periodo. Arrivò il giorno della maratona,giornata bellissima non c'era una nuvola in cielo,la temperatura al sole piacevolissima,ma all'ombra fredda.Dopo gli ultimi saluti Anita sale sul pulman che la condurrà da Treviso a Vittorio Veneto, e quì cominciano i primi disguidi organizzativi:il pulman viene bloccato dalla protezione civile 1 km dalla linea di partenza, gli atleti si son rinfrescati le idee camminando fino ad un garages seminterrato freddissimo da KO. Al quel punto tutti anche i piu' esperti si interrogavano su che indumenti indossare per correre. Nel frattempo io ero all'arrivo e mi accingevo a raggiungere un posto comodo, sento un resposabile dell'organizzazione che dice ad un incaricato della protezione civile di chiamare via radio un suo superiore perche hanno bloccato l'auto dello starter a 1 km dalla partenza di Vittorio Veneto e di lasciarlo passare perche se no non parte la maratona.Morale della storia...1° quella notte c'era stato il cambio dell'ora, si è dormito un'ora in meno - 2° di conseguenza bisogni fisiologici falsati - 3° macchina organizzativa che ha messo in difficoltà gli atleti che partivano da Vittorio Veneto compreso colui che nonostante si fosse identificato come lo starter non veniva lasciato passare - 4° percorso non blindato in qualche frangente - 5°inesperienza di Anita che sommato a tutto il resto la portata ad un ritiro beffardo al 33° km ,si è piegata in due dai crampi al ventre, non essendoci in quel punto wc,uno del servizio chiama via radio una ambulanza che la trasporta alla prima casa dove gentilmente è stata accolta da una famiglia che ha messo a disposizione il loro bagno (encomiabili) oramai la corsa era compromessa. Io nel frattempo aspettavo con trepidazione all'arrivo all'oscuro di quanto fosse accaduto 9 km prima, mi godo gli atleti che si prendono la loro gloria,sfilano le 4 ore bene mi dico da adesso in poi sono allerta...ma invece 4:30 niente, ma va bene lo stesso basta tagliare il traguardo...5 ore mi preoccupo. Mi chiamano sul palco da lì intuisco che è andata così...era delusa mi chiede scusa...ma scusa di cosa amore tu stai bene ? Mi rassicura di sì,le gambe giravano che era una meraviglia l'ha fermata qualcos'altro di imponderabile io penso ai carboidrati in gel...ma no,li avevamo testati in allenamento piu' volte...ho preso freddo alla pancia e via a raccontarmi tutto il resto, la bacio e abbraccio.In macchina ritornando verso Padova parliamo molto,ci diciamo che sarà un'esperienza che ci servirà sicuramente,e allunisono diciamo Maratona di Sant'antonio. La domenica sera alle h'20:00 Anita era già iscritta,non voleva buttare al vento una preparazione che le era costata impegno e sudore. Programmiamo quella manciata di giorni che mancano con uno scarico progressivo per tenere la forma che era perfetta,sapevamo di dover affrontare anche il caldo di fine aprile.IL DESTINO SI GIOCA IN CASA: tutto da programma,accompagno alla stazione Anita dove c'è uno dei ritrovi per i pulman che portano a Vedelago, la imbarco e via verso casa della sorella Roberta,dove mi aspetta il nipotino Tommaso 12 anni, che vuole fare il tifo per la zia Anita. Raggiungiamo per vie alternative Camposampiero dove passano i podisti, mezza maratona,alchè quì è un giubilo di gente assiepata dietro le transenne,musica a palla dal palchetto allestito per l'occasione, prendiamo posto aspettando l'arrivo degli atleti passano i cicloni c'è anche Zanardi ex formula uno poi passano i podisti, Tommaso non smette mai di incitare di dare il cinque a tutti quelli che puo' era una gioia vederlo emozionato come non lo avevo mai visto.Arriva anche Anita eccola ( 2:10:39) non sapeva che saremmo stati lì,batte il cinque a Tommaso e va...

Ci spostiamo verso Padova ma la sosta a S.Giorgio delle Pertiche è tardiva e non la vediamo, così decidiamo con Tommaso di andare quasi alle porte della citta, loc. Pontevigodarzere; manca davvero poco per noi, ma per chi corre il caldo a quell'ora, mezzogiorno poco piu', ogni metro si deve conquistare con i denti, Tommaso ed io ci rincuoriamo a vicenda non vedendola,il nostro sguardo è fisso verso il fondo della curva dopo il ponte sperando di scorgerla da un momento all'altro,ma niente,ipotizziamo teorie fantastiche del tipo magari è già passata...guardo l'orologio e comincio a fare due conti,il caldo è notevole anche per noi ,cerchiamo un pò d'ombra...desistiamo e ci incamminiamo verso la macchina per poi raggiungere il Prato della Valle dove c'è l'arrivo,un ultimo sguardo volto verso la fine del ponte ci fa urlare Anitaaa...le corriamo incontro...cammina...passeggia...ci vede e si mette quasi a piangere la fatica le fa dire cose del tipo'' MAI PIU' MARATONE'' è demoralizzata,ma il nipotino ed io la carichiamo a pallettoni Tommaso la abbraccia'' DAI ZIA CE LA FAI'' riparte piano ''CI VEDIAMO IN PRATO''.
L'ATTIMO PIU' BELLO: all'arrivo nonostante l'ora c'è la festa vera,accompagnati dall'incitamento dell'instancabile speaker e la musica passano quelli delle 4 ore, 4:15, 4:30.Ci sono anche mamma e papa' di Anita che aspettano il suo arrivo,ero sulle spine, sul ponte non era stato facile per lei, ripensavo a Treviso ed al caldo di oggi...invece la vediamo arrivare con la bottiglietta dell'acqua stretta nella mano destra leggermete alzata come voler dire mi ha salvata...sorridente taglia il traguardo in h' 4:53:38 (real 4:51:39).
LA PIU' GRANDE SODDISFAZIONE: la aspettiamo, dopo la consegna del cip ci raggiunge saluta tutti i suoi cari che le erano venuti a far festa,si avvicina a me si toglie la medaglia e me la mette al collo'' QUESTA E' ANCHE TUA AMORE''. Allora le ricordo la frase che ha pronunciato a Pontevigodarzere ''MAI PIU' MARATONE!!! ''e lei facendo il verso pettegolo dice ''MA QUALE FRASE'' ????



domenica 22 febbraio 2009

Anita /Pressione 1 a 1

Raccogliamo,incartiamo,e portiamo a casa questo lungo lento così com'é,senza rammarico anche se Anita non ha coperto i 24 km previsti bensì 21,3 km.Le condizioni fisiche attuali hanno consentito questo risultato in h'2:43.15.La pressione l'ha fatta da padrona governando la partita a lungo soprattutto nella seconda parte dove Anita cedeva in alcune occasioni causa giramenti di testa lievi.Al 9 km voleva capitolare,ma resisteva alla Pressione in area e con gli incoraggiamenti del Coach continuava la sua marcia...da li in avanti aveva capito che non c'era altro modo che cambiare tattica per poter perlomeno pareggiare,l'avversario di oggi è molto ostico.Pressione attua un ferreo catenaccio in difesa e sferra dei contropiedi al fulmicotone che sono dei veri giramenti di testa per Anita. Al 15 km dopo una sosta forzata (wc) torna in corsa con nuova energia, e consapevole di voler portare a casa un risultato utile attua a sorpresa il metodo Galloway,che prende in contropiede la difesa a catenaccio della Pressione che per oggi si deve accontentare anche lei di questo pari meritatissimo da parte di Anita.Nonostante corresse leggermente infortunata ha corso con FANTASIA , dal percorso e tutto Anita 1 Pressione 1 a voi la linea.

venerdì 20 febbraio 2009

Abbiamo tempo ?

Stop di inizio settimana (lunedì) per affaticamento,riaffiora dopo 2 mesi un leggero fastidio nella zona tra polpaccio e tendine della gamba destra di Anita.Questo la fa correre frenata per paura di una ricaduta che l'ha fatta rimanere ferma piu'di un mese l'estate scorsa,come se non bastasse la pressione bassa le crea dei problemi notevoli in cocomitanza del fine inverno inizi primavera,ora é sotto farmaco per poterla rialzare un pò,vi assicuro che da quello che mi dice non é affatto facile correre in queste condizioni.Mercoledì ha corso 9 km molto cauti per i motivi su indicati,come del resto questa sera (venerdì) 8 km blandi ma con sensazioni migliori.Sabato 7 km e domenica il lungo da 24 km.Se dovessero esserci ulteriori sviluppi negativi saltiamo a pié pari l'allenamento di sabato,naturalmente la decisione spetta ad Anita anche se gli avevo ipotizzato di passare direttamente ai 24 km di domenica essendo piu' importanti per la costruzione degli elementi di fondo maratona.Questo è un periodo delicato anche per qualcun'altro di voi per quanto riguarda acciacchi vari...spero in una buona ripresa per tutti per continuare le nostre preparazioni al fine di raggiungere gli obbiettivi prefissati magari divertendosi,ma abbiamo tempo ?

mercoledì 18 febbraio 2009

Noi ci dopiamo... e voi ?

La musica come il doping, qualcosa da vietare perché altera le prestazioni e aumenta il rendimento. I Rolling Stones come gli steroidi anabolizzanti. Mentre perde la partita contro le droghe vere, vede cancellare medaglie olimpiche e incorona re dei fuoricampo nel baseball un uomo gonfio di sostanze proibite, lo sport americano sembra voler parlar d'altro. E prende di mira il più antico degli aiuti psicologici: dai tamburi africani fino ai Sufi, dall'induzione di stati di trance e resistenza fisica in cui si può ballare per ore ed ore all'induzione di analgesia, per cui i partecipanti al rituale possono camminare sul fuoco senza sentire dolore, la musica ha avuto un ruolo fondamentale nella vita degli uomini. Ma ora si cambia. Niente più iPod nelle orecchie dei corridori. Ieri il New York Times lo annunciava con un lungo articolo in prima pagina.

Alla vigilia della più famosa maratona del mondo, quella che parte dal ponte di Verrazzano e si conclude a Central Park, la federazione americana di atletica, la Usa Track and Field, ha messo al bando l'uso di auricolari e riproduttori di musica portatile nelle competizioni ufficiali. Le nuove regole sono state prima giustificate con motivi di sicurezza, ma poi si è chiarito che il divieto è figlio della volontà di non dare "un vantaggio competitivo" a chi corre con la musica nelle orecchie. Certo, studi seri sostengono che esiste una relazione tra il suono ascoltato e le prestazioni e che la musica riduce la percezione dello sforzo e, aiutando il rilassamento, riduce il consumo di calorie. Ci sono perfino teorie più avanzate e i triatleti selezionano compilation di canzoni in cui le battute al minuto sono identiche ai passi della corsa, per creare un'identificazione perfetta di ritmo.

Alcuni scienziati teorizzano che ci sia un collegamento tra musica e movimento, e per dimostrare che evolvono insieme, all'università canadese di McMaster, ne hanno provato gli effetti sui neonati, scoprendo nei bambini di sette mesi dei legami multisensoriali tra il sistema dell'udito e la parte motoria. Il direttore dell'Institute for Music and Brain Science di Harvard, Mark Tramo, era un musicista rock professionista prima di fare medicina e si convinse del legame tra musica e risultati quando vinse i 100 metri al liceo ripetendosi nella testa "Brown Sugar" dei Rolling Stones.

Così si è deciso di vietarli. Ma ora i lettori Mp3 sono sempre più piccoli e invisibili, possono essere facilmente celati sotto una maglietta, in un reggiseno o nel bordo dei pantaloncini, e le cuffie nascoste da cappellini e fasce per il sudore. Così il bando sarà difficile da applicare: a New York sarà praticamente impossibile, alla maratona della Grande Mela partecipano 38mila persone.

Apparentemente più severi sono stati domenica scorsa alla maratona del corpo dei Marines, gli ufficiali avevano promesso di squalificare chi fosse stato trovato con gli auricolari ma la minaccia è stata inutile e decine di corridori sono arrivati al traguardo accompagnati dalla musica. L'unica volta in cui fino ad oggi il divieto è stato fatto rispettare scrupolosamente è alla "Maratona della Nonna" che si corre a Duluth in Minnesota: ai 7,000 partecipanti sono stati ritirati gli iPod, che poi l'organizzazione ha spedito a casa il giorno dopo. In trenta hanno cercato di fare i furbi ma sono stati intercettati e squalificati.

L'organizzatore, Scott Keenan, deve aver preso la cosa un po' troppo sul serio se è arrivato a dichiarare al New York Times di essere riuscito "a dimostrare che è possibile far rispettare il divieto: gli altri che non ci riescono si dovrebbero vergognare". Mary Whittenberg, che dirige invece l'organizzazione di New York, spiega che lei questa volta non riuscirà a far rispettare il divieto anche se per il futuro cercherà di organizzarsi, ma poi ammette: "Io per superare i momenti più duri ho bisogno degli U2 nelle orecchie".

Linus, il più famoso dj italiano, è arrivato a Manhattan da poche ore, correrà la maratona, la sua passione per la corsa è ormai proverbiale. Appena vede il New York Times non si trattiene: "Ma la Federazione americana non ha niente di meglio a cui pensare? Non ho mai visto incidenti causati da chi ha le cuffiette, e se anche può essere considerato un aiuto psicologico non è certo in grado di fare la differenza. Basta farci caso, chi ha gli auricolari è chi sta sopra le tre ore". Linus domenica non avrà l'iPod: "Mi piace correre in compagnia e se forse vogliamo trovare un aspetto positivo in questo divieto è proprio questo: isolarsi è contro lo spirito etico delle grandi maratone, sono imprese da condividere. Io ascolto musica quando mi alleno da solo, mi fa dimenticare la fatica e i dolori. Ascolto il rock, anche se non è il mio genere preferito. Ma non ci sono dubbi: la corsa è rock".

I corridori di razza, l'élite della categoria, e i puristi disdegnano la musica in gara perché dicono che devono concentrarsi sui movimenti e le armonie del loro corpo e sentire gli altri corridori. Preferiscono il suono della folla e il rumore del proprio respiro. Tucker Andersen, che partecipa alla maratona di New York dal 1976, deride i fanatici della musica come strumento per la concentrazione e sostiene che chi ha la musica nelle orecchie non rispetta gli altri e taglia la strada, ma poi non si accorge di contraddirsi: "Mi ricordo la mia prima volta, ero nel Bronx, verso la fine, non ero sicuro se ce l'avrei fatta, poi un ragazzino ha messo sul davanzale della sua finestra uno stereo che sparava la colonna sonora di Rocky a tutto volume. Se avessi avuto l'iPod non me ne sarei mai accorto... ".

Chi però è abituato ad usare la musica per darsi la carica, per resistere alla fatica, ora si sente smarrito di fronte alle nuove regole, alcuni sostengono che sarebbe come obbligare tutti a correre scalzi. Ma anche prima della nascita del walkman, del cd portatile e dell'iPod, la musica veniva considerata uno strumento per migliorare le prestazioni, non solo degli atleti ma anche dei chirurghi e perfino delle mucche, che la leggenda vuole siano in grado di fare più latte se si diffondono brani di classica nelle loro stalle.

Nelle sale operatorie la musica è una costante, e solitamente il dj è l'anestesista. L'idea è che la musica in sala operatoria diminuisca le ansie, aiuti la concentrazione e il ritmo dei movimenti, ma quando ci sono complicazioni di solito si sceglie di spegnerla. Camillo Ricordi porta un cognome importante, anzi fondamentale, nella storia della musica italiana: è discendente diretto di quel Giovanni che duecento anni fa "inventò" l'Opera italiana e suo padre Nanni è uno dei discografici che ha segnato la nascita della nostra musica leggera. Ma nella sua vita ha scelto la professione medica, con un successo notevole.

Lo troviamo in Florida dove dirige il centro di trapianti cellulari dell'Università di Miami: "Per me è fondamentale ascoltare musica mentre opero, serve a rilassare le tensioni, i miei preferiti sono Giuseppe Verdi, Billy Joel, i Pink Floyd e Bruce Springsteeen, ma ogni occasione ha la sua colonna sonora: per fare un trapianto o un'operazione di microchirurgia ci vuole qualcosa di molto leggero, non ci possono essere attacchi di batteria o tromboni a far sobbalzare chi tiene i ferri. In altri casi, se è necessario tenere alta l'attenzione e l'adrenalina allora trovo perfetta la musica sinfonica".

Anche Ricordi è convinto che il suono nelle orecchie garantisca migliori prestazioni: "Aiuta a tenere il ritmo, ma non solo, molti studi dimostrano che la musica ha effetti terapeutici, e recenti ricerche ci raccontano come aiuti lo sviluppo del cervello dei feti quando la madre ascolta musica sinfonica. Può avere effetti portentosi, ma non è doping, questo no: è invece qualcosa che migliora la nostra vita". Addirittura è stato scoperto un "Effetto Mozart": secondo uno studio del dipartimento di fisica dell'Università californiana di Irvine, l'ascolto della sonata K.448 migliora significativamente la capacità di ragionare e aumenta il metabolismo cerebrale in alcune zone del cervello importanti per le funzioni cognitive.

Certamente non sapeva tutto questo, ma Archie Moore, pugile degli anni Cinquanta e campione del mondo dei massimi, si allenava chiedendo al sassofonista Lucky Thompson di suonare a bordo ring. Ascoltare il jazz, diceva, mi aiuta a prepararmi al meglio e ad essere il più forte. Possiamo credergli visto che ancora oggi, mezzo secolo dopo, detiene il record degli avversari messi al tappeto: centoquarantacinque.

articolo di Mario Calabresi del 2 novembre 2007

lunedì 16 febbraio 2009

Sssss.Ti amo riposando

Eloquente immagine che rappresenta la seduta di oggi...in effetti il 9+9 di venerdi' e sabato che si e' poi sommato al 16 km di domenica (dovevano essere 18 km) mi ha fatto capire che questa é la soluzione per oggi, Anita concorda.Abbiamo chiarito sulle cose da fare e non fare, vedi i riposi che io suggerisco per il suo bene e che lei non rispetta pensando di essere immune alla fatica,ma poi alla lunga si paga non concludendo le sedute che ci si e' prefissati.Premetto che ci puo' anche stare la giornata no per carita',a patto che avvenga se tu non ai aggiunto altro (pesi,spin) alla lista degli allenamenti (5) previsti La settimana passata sono stati 53 km,e andranno a salire man mano...il mio compitino e' pronto c'é dentro tutto quello che serve per prepararla al meglio,ma non é stato facile domarla l'intesa é raggiunta...spero.

domenica 15 febbraio 2009

Fragilita'

Punto e a capo.Dopo questo fine settimana come mi posso sentire? Ho preteso troppo da Anita oppure no, sono stato troppo morbido nell'atteggiamento post allenamenti,ci possiamo permettere quello che vogliamo in termini di non riposo fisico, accumulando carichi non dovuti al nostro organismo? Quali sono le risposte,gli atteggiamenti,le parole,gli incoraggiamenti, gli apostrofi se ce ne fosse bisogno,quali limiti non bisogna varcare per non dover incorrere nell' errore? Abbiamo sempre necessita' di conferme del nostro operato,ma chi ce le puo' dare se non il buon senso.Non potremmo mai sapere in partenza cosa ci attende al di la' di un percorso ma sicuramente non lo affronteremmo mai senza rispetto per noi stessi e per gli altri che ci stanno accanto.Spesso ci troviamo davanti a due strade, tra cui una é la piu' difficile e l'altra non é facile come si pensava e allora che si fà...? Continuiamo o ci fermiamo,ma ad aspettare chi...chi ci puo' aiutare se non noi stessi, con le nostre forze? Come quel granellino di sabbia che uno dopo l'altro nella clessidra riempie il vuoto sottostante, anche tu Anita colmerai quei chilometri che ti mancheranno al traguardo,il tempo ti dara' ragione.

sabato 14 febbraio 2009

Cambio di velocita' ?

Venerdi' sera Anita ha cominciato a prendere confidenza con il ritmo,ma non quello della danza orientale che lei ama e balla,bensì con quello che noi tutti conosciamo come ritmo gara.Probabilmente la serata fredda le ha fatto fare piu' fatica del dovuto nel respirare.Impostato l' Rs 200 non piu' sulla frequenza cardiaca ma sull'andatura di min. 5.40-6.10 al km partiamo dopo un riscaldamento di 2.5 km si va, corre imballata e non riesce a stare nel range e si demoralizza ma continua a correre,la sostengo come posso lei tiene duro si devono coprire 9 km totali compreso il riscaldamento.Il bip continuo del polar la infastidisce lo interpreta come un monito di sconfitta...la rincuoro le dico di rifiatare di correre come riesce e cosi' fino a casa...Alla fine analizzando i dati scaricati e' andata bene,a corso come mi aspettavo in termini di diversificazione di intensita'.Con uno sguardo al livello psicologico ho ritoccato il range di lavoro su 5.50 -6.20 km vediamo se qui' il bip bip viene sconfitto,anche perche oggi si replica con altri 9 km aspettando i 18 km di domenica.

giovedì 12 febbraio 2009

Come Anita e' arrivata a correre la prima maratona (seconda parte)

Dopo quella splendida mattinata di aprile,Anita mi fece la fatidica domanda Vuoi sposarmi...no no non questa,siamo gia' sposati, Vorrei correre la maratona mi alleni ?feci presente tutte le difficolta'che implica una preparazione,dalla costanza,al tempo che occupano gli allenamenti sicuramente sarebbero stati ben diversi da come si era affrontato la corsa fino a quel giorno.Tutto questo non la preoccupo' e' una donna molto determinata,certo con le sue insicurezze(chi di noi non ne ha)cosi' cominciai a rinboccarmi le maniche su come poter affrontare questa avventura sportiva documentandomi su internet,leggendo libri a tema:Correre di Frank Shorter,Il libro completo della maratona di Jeff Galloway,spaziando dall'alimentazione ai carichi di lavoro ottimali...insomma non volevo far affrontare ad Anita un calvario, ma una corsa con meno improvvisazione possibile,un canovaccio di preparazione che potesse essere adeguato al suo punto di partenza,perche e' tutto li il concetto da dove si parte e cosa si vuole ottenere,arrivare al traguardo o fare il tempo 6...5...4 ore,quale poteva essere il suo ?Sicuramente l'obiettivo per tutti coloro che partecipano alla prima maratona e' arrivare a correrli questi 42,195 km benedetti o maledetti fate voi,per lei era correrli fino all'ultimo metro.In occasione del suo compleanno comprammo RS 200 Polar, tuttora attivo e che ci accompagna come un angelo custode negli allenamenti,restava da decidere quale potesse essere la prima maratona.Si penso' Venezia a fine ottobre ma a proposito di insicurezza di non sentirsi mai pronti...la scelta cadde su Treviso a marzo,con tre partenze separate era un evento particolare ed unico nella storia della maratona.Quella data ci dava piu' tempo,non tanto per la preparazione in se'(bastano 13/14 settimane) ma per rodare l'organismo ad assimilare la fatica vista da una focale diversa.Si puo' dire di tutto e di piu':basta cominciare a correre e il resto vien da se'...non e' cosi' la resistenza oltre un certo limite mette in gioco un elemento che e' il nostro cervello che ricopre un'importanza ancor piu' grande,ed e' la parte piu' complicata da allenare .

segue terza parte

mercoledì 11 febbraio 2009

Sabato/Mercoledi' 7-24-12-8 km

Digerito il lungo di domenica di 24 km, lunedi' Anita si tuffa in una 12 km senza attrito alcuno, mi strizza l'occhio e porta a termine l'allenamento. Un cielo meraviglioso e una luna piena con l'aureola faceva da contorno,temperatura buona morale(sulla luna).Questa sera primo impegno di interval training di 8 km,essendo appunto il primo ho optato per un recupero attivo piu' lungo tra una prova e l'altra, facendo scendere la frequenza cardiaca sotto il 70% cosi' si e' potuto migliorare la qualita' di ogni singola prova che veniva eseguita su un tempo massimo di 3 min.Dalle prossime sedute si tendera' fisiologicamente a diminuire il tempo di recupero,facendo attenzione al carico di lavoro settimanale che si dovra' svolgere.
Domani la seconda parte de:Come Anita e' arrivata a correre la prima maratona.

domenica 8 febbraio 2009

Anita e' a cavallo






Siamo a cavallo,nel senso che il lungo di 24 km e' andato bene.La fase di costruzione iniziale prosegue,Anita risponde bene agli stimoli e psicologicamente aver concluso questo allenamento non fa altro che aggiungere un altro piccolo tassello al grande mosaico che sta per costruire h' 3:05:20.Be' come lento siamo nei suoi regimi (non nei vostri)tra un po',dopo il meritato riposo, le faro' un piccolo resoconto del lavoro svolto,tanto per rinforzare ancor piu' il morale.
Lei ed io siamo una squadra,e'questo il lavoro del coach.Ah dimenticavo di rispondere simpaticamente al commento di Alvin :per ora Sant'Antonio non lo abbiamo ancora visto come lo intende lui, ma sicuramente gli faremo visita in Basilica il sabato prima della maratona.
Go.go.go

sabato 7 febbraio 2009

Secondo lungo(domenica)

Oggi il nostro programma prevedeva riposo prima del lungo di 24 km di domani,ma vogliamo tener fede a quanto ci eravamo preposti all'inizio cioe' non saltare le sedute di allenamento e portare a termine i km settimanali.
Ieri sera una pioggia battente non ci ha permesso di uscire per i 7 km,speriamo di non caricare troppo sulle gambe di Anita,comunque poi l'aspetta un bel massaggio defaticante.Voi come vi siete comportati in analoghe occasioni ?
A breve portero' avanti il racconto de: Come Anita e' arrivata a correre la prima maratona

giovedì 5 febbraio 2009

Come Anita e' arrivata a correre la prima maratona (prima parte)

Ricordo ancora quel giorno che Anita mi disse<Voglio cominciare a correre> be' direte voi,nulla di strano.Fu cosi' che una domenica mattina pian pianino,un piede davanti all'altro fece il giro dell'isolato per ben 6 volte(2 km al massimo).Ad ogni giro mi affacciavo alla finestra per vedere come andava,se era stanca,non che lei sia mai stata sedentaria anzi,perche' fra pesi,bici,il corso di danza orientale,la impegnavano un bel po',ma correre...correre e' un'altra cosa.
Un giorno massimo due alla settimana che man mano passava il tempo non le bastava piu.Per coinvolgere anche me disse che voleva variare il solito giretto in tondo( e ti credo con tutto il cuore,perche oramai sembrava una cavalla imbragata alla macina del molino)cosi' una sera dopo il lavoro inforcai la mountain bike e girammo un po' per il quartiere(ma come direte voi non l'hai seguita a piedi di corsa anche tu Simone?Putroppo no,ma questa e' un'altra storia che forse un giorno vi diro')quella sera di settembre fece i suoi primi 5 km senza mai fermarsi,era stanca,sudata,ma felicissima con il pensiero alla prossima corsa.Ci rendemmo conto che bisognava dotarsi di qualche indumento tecnico,sopratutto scarpe adeguate,infatti un leggero fastidio dietro al ginocchio indirizzo il nostro acquisto su un modello antiprono consigliato naturalmente da un commesso capace che gliele fece provare sul tapis roulant.Questo risolvette il problemino di Anita che pochi giorni dopo,risanata fisicamente inanello' un 8 km,10 km 12 km.
La narcosi della corsa cominciava a dare i primi segnali.Passa l'inverno con qualche corsetta sporadica niente di che,quando piove non si corre,fa troppo freddo e chi piu' ne ha piu' ne metta.Ma arrivata la primavera 2007 si e' partiti con piu' lena,partecipa alla stracittadina di 12 km che fa da contorno alla Maratona di Sant'Antonio,assistiamo poi all'arrivo dei big,bravi certo ma ancor piu' bravi sono loro...si tutte quelle persone che sanno gia' in partenza che non vinceranno nulla,nessun premio in denaro,ma tutta la gioia di essere riusciti a concludere la propria maratona chi per la prima volta ,altri per migliorare il tempo personale,ognuno con una motivazione interiore .L'emozione che proviamo e' fortissima noi siamo solo spettatori che in una forma quasi riverente acclamiamo questi atleti che percorrono gli ultimi metri fra due ali di folla incitante.Gli occhi diventano lucidi,scende una lacrima...

Fine prima parte

lunedì 2 febbraio 2009

Allenamento indoor

Questa sera 6°, vento gelido, e pioggia ci hanno fatto desistere dall'uscita prevista.Quindi seduta lavoro alternato, con 1h' di spinning e allungamenti
Leggete questa chicca...



Un ingegnere, un contabile, un chimico, un informatico e un funzionario pubblico si incontrano e ognuno di loro si vanta di avere un cane meraviglioso.
Per dimostrarlo l`ingegnere chiama il suo cagnolino:
Radicequadra, facci vedere cosa sai fare!`
Il cane trotterella verso la lavagna e disegna un quadrato, un cerchio ed un triangolo.
Allora il contabile dice al suo cane:
`Attivopassivo, mostraci le tue competenze!`
Il cane va in cucina, torna con una dozzina di biscotti e li ordina in tre pile uguali, ciascuna con quattro biscotti.
Il chimico dice: `Fialetta, fai il tuo numero!`.
Il cane apre il frigo, prende un litro di latte, un bicchiere da 10 cl. e vi versa esattamente 8 cl. di latte senza farne cadere una goccia.
L`informatico, ormai sicuro di soppiantarli tutti, chiama il suo cane:
`Discofisso, impressionali!`.
Il cane si piazza davanti al computer, lo avvia, fa partire un antivirus, spedisce una e-mail ed installa un nuovo gioco.
I quattro, tutti soddisfatti, guardano il dipendente pubblico e gli chiedono: ` E il tuo cane cosa sa fare?`
Il funzionario pubblico, allora, con un sorriso, dice: `Pausa caffè, facci vedere i tuoi talenti!`.

Il cane si alza, mangia i biscotti, beve il latte, cancella tutti i files del computer, incula il cane dell`ingegnere e giura che facendolo si è fatto male alla schiena, compila il formulario di incidente sul lavoro e prende un congedo per malattia di sei mesi.

domenica 1 febbraio 2009

Il buon giorno si vede dal mattino

Questa mattina,corsetta defaticante di 6 km sotto un nevischio gia' annunciato che ci ha fatto anticipare a ieri il lungo che sarebbe diventato un calvario se sostenuto oggi.La notte di riposo ha contribuito a smaltire l'appesantimento alle gambe.Anita<Se penso a ieri sera...>eehh pero' che volonta' sta donna.
Anita

all'opera
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Bersaglio centrato PB 01:54:48