Oggi sarebbe dovuta essere la domenica del primo lunghissimo di 30 km emulando la Bat-Francarun,ma Anita nonostante il tendine, messo a tacere con pomate e cerotti antinfiammatori ha zompato quì e lì sull'argine per 14 km giusto per ingannare l'attesa delle prossime terapie. Tutta pianura senza salita alcuna, come da buoni consigli esperti. Ha corso molto serena mi ha detto senza la tensione di dover seguire le linee guida di una preparazione e il peso del coach che
rompe le scatole, come dargli torto;questo lieve infortunio forse e' venuto a fagiolo probabilmente Anita non riusciva a godere appieno il piacere della corsa intesa come la intende chi non deve perseguire nessun risultato finale se non terminare una sfida con se stesso che in questo momento per lei non e' quella agonistica di abbattere il suo pb. In realta'mi sono accorto di essere egoisticamente io l'agonista, anzi lo sapevo gia', e ripercuoto su Anita la mia ambizione di farla andare e andare e andare perdendo di vista realmente la purezza della corsa intesa come piacere di far fatica ma al punto giusto,quel fatidico punto che puo' conoscere solo chi in quel momento calpesta la strada che ha sotto ai piedi e gode appieno di tutte le sensazioni del proprio corpo. E così che dei piccoli pit stop ti fanno fare quel passo indietro che serve a farti capire tante cose della vita, lavoriamo tutti durante la settimana con alti e bassi di umore, facciamo sì che la corsa che andiamo ad intraprendere domani e dopodomani ancora non sia o diventi uno stress, solo di numeri tabelle o quant'altro ma ritorni alla mente perche' abbiamo cominciato a farlo, perlomeno ci faremmo del bene allo spirito. Ma per finire quando sara' guarita tornerò a fustigarla con numeri e tabelle... haa ha ha haha...ecchè caspita!!!!
rompe le scatole, come dargli torto;questo lieve infortunio forse e' venuto a fagiolo probabilmente Anita non riusciva a godere appieno il piacere della corsa intesa come la intende chi non deve perseguire nessun risultato finale se non terminare una sfida con se stesso che in questo momento per lei non e' quella agonistica di abbattere il suo pb. In realta'mi sono accorto di essere egoisticamente io l'agonista, anzi lo sapevo gia', e ripercuoto su Anita la mia ambizione di farla andare e andare e andare perdendo di vista realmente la purezza della corsa intesa come piacere di far fatica ma al punto giusto,quel fatidico punto che puo' conoscere solo chi in quel momento calpesta la strada che ha sotto ai piedi e gode appieno di tutte le sensazioni del proprio corpo. E così che dei piccoli pit stop ti fanno fare quel passo indietro che serve a farti capire tante cose della vita, lavoriamo tutti durante la settimana con alti e bassi di umore, facciamo sì che la corsa che andiamo ad intraprendere domani e dopodomani ancora non sia o diventi uno stress, solo di numeri tabelle o quant'altro ma ritorni alla mente perche' abbiamo cominciato a farlo, perlomeno ci faremmo del bene allo spirito. Ma per finire quando sara' guarita tornerò a fustigarla con numeri e tabelle... haa ha ha haha...ecchè caspita!!!!
7 commenti:
c'è una canzone che dice "ogni stop è solo un altro start"..... ce la farà :)
grandi le ultime 2 righe! gli infortuni hanno un'infinità di cause che è difficile controllare. io mi infortuno spesso. non me ne frega niente. mi passa e ricomincio. neanche il correre sempre deve essere un dovere assoluto. luciano er califfo.
Bene... trapela ottimismo !
Garda che se minacci di fustigarla con nuove tabelle (come direbbe, in questo caso, un mio amico tabrutte) di piccoli infortuni ne escono a bizzeffe :D
Ringrazio tutti dei commenti e posto delle novita'
Serenità.....questa ci vuole proprio per allenarsi e vivere bene la Maratona !
@ Gianluca......................le donne hanno QUASI sempre ragione capito mi hai...
Simone,marito eppure coach nominato da lei quindi mal che vuol non duol.
cia carissimo Gian
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