...e quando il nostro alito sarà tutt'uno con l'aria che ci circonda, non conterà più nulla aver paura di non potercela fare perchè in quel preciso istante di consapevolezza sapremo di essere vivi.

Coach Simon

A volte il vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato. Affronta gli ostacoli e fa qualcosa per superarli. Scoprirai che non hanno neanche la metà della forza che pensavi avessero.

giovedì 5 febbraio 2009

Come Anita e' arrivata a correre la prima maratona (prima parte)

Ricordo ancora quel giorno che Anita mi disse<Voglio cominciare a correre> be' direte voi,nulla di strano.Fu cosi' che una domenica mattina pian pianino,un piede davanti all'altro fece il giro dell'isolato per ben 6 volte(2 km al massimo).Ad ogni giro mi affacciavo alla finestra per vedere come andava,se era stanca,non che lei sia mai stata sedentaria anzi,perche' fra pesi,bici,il corso di danza orientale,la impegnavano un bel po',ma correre...correre e' un'altra cosa.
Un giorno massimo due alla settimana che man mano passava il tempo non le bastava piu.Per coinvolgere anche me disse che voleva variare il solito giretto in tondo( e ti credo con tutto il cuore,perche oramai sembrava una cavalla imbragata alla macina del molino)cosi' una sera dopo il lavoro inforcai la mountain bike e girammo un po' per il quartiere(ma come direte voi non l'hai seguita a piedi di corsa anche tu Simone?Putroppo no,ma questa e' un'altra storia che forse un giorno vi diro')quella sera di settembre fece i suoi primi 5 km senza mai fermarsi,era stanca,sudata,ma felicissima con il pensiero alla prossima corsa.Ci rendemmo conto che bisognava dotarsi di qualche indumento tecnico,sopratutto scarpe adeguate,infatti un leggero fastidio dietro al ginocchio indirizzo il nostro acquisto su un modello antiprono consigliato naturalmente da un commesso capace che gliele fece provare sul tapis roulant.Questo risolvette il problemino di Anita che pochi giorni dopo,risanata fisicamente inanello' un 8 km,10 km 12 km.
La narcosi della corsa cominciava a dare i primi segnali.Passa l'inverno con qualche corsetta sporadica niente di che,quando piove non si corre,fa troppo freddo e chi piu' ne ha piu' ne metta.Ma arrivata la primavera 2007 si e' partiti con piu' lena,partecipa alla stracittadina di 12 km che fa da contorno alla Maratona di Sant'Antonio,assistiamo poi all'arrivo dei big,bravi certo ma ancor piu' bravi sono loro...si tutte quelle persone che sanno gia' in partenza che non vinceranno nulla,nessun premio in denaro,ma tutta la gioia di essere riusciti a concludere la propria maratona chi per la prima volta ,altri per migliorare il tempo personale,ognuno con una motivazione interiore .L'emozione che proviamo e' fortissima noi siamo solo spettatori che in una forma quasi riverente acclamiamo questi atleti che percorrono gli ultimi metri fra due ali di folla incitante.Gli occhi diventano lucidi,scende una lacrima...

Fine prima parte

3 commenti:

GIAN CARLO ha detto...

Waiting for...seconda parte e ...anche l'altra storia !

Michele ha detto...

E' finita nel tunnel :)

Alvin ha detto...

Bravo Simone, Brava Anita,non ho ancora ben capito se mi corre solo Anita e Simone la segue "solo" in bici, ma una cosa è certa, la penultima e l'ultima frase che hai scritto su questo post, pur avendo corso 7 maratone me le ritrovo sempre davanti in quegli ultimi 195m finali, uno tzunami di gioia vi travolgerà, vedrete, la prima volta, sarà più difficile trattenere le lacrime, che percorrere con il cuore a 3 metri da terra, quegli ultimi metri che ne sono certo...rimaranno impressi dentro di voi tutta la vita....in bocca al lupo...ah, perchè corro le maratone? i 42km sono un viaggio di corpo anima, il vero traguardo per me, sono gli applausi da chi manco sa chi sei sul rettilineo finale...good run amici, scusate per la lungaggine!

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