...e quando il nostro alito sarà tutt'uno con l'aria che ci circonda, non conterà più nulla aver paura di non potercela fare perchè in quel preciso istante di consapevolezza sapremo di essere vivi.

Coach Simon

A volte il vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato. Affronta gli ostacoli e fa qualcosa per superarli. Scoprirai che non hanno neanche la metà della forza che pensavi avessero.

giovedì 12 febbraio 2009

Come Anita e' arrivata a correre la prima maratona (seconda parte)

Dopo quella splendida mattinata di aprile,Anita mi fece la fatidica domanda Vuoi sposarmi...no no non questa,siamo gia' sposati, Vorrei correre la maratona mi alleni ?feci presente tutte le difficolta'che implica una preparazione,dalla costanza,al tempo che occupano gli allenamenti sicuramente sarebbero stati ben diversi da come si era affrontato la corsa fino a quel giorno.Tutto questo non la preoccupo' e' una donna molto determinata,certo con le sue insicurezze(chi di noi non ne ha)cosi' cominciai a rinboccarmi le maniche su come poter affrontare questa avventura sportiva documentandomi su internet,leggendo libri a tema:Correre di Frank Shorter,Il libro completo della maratona di Jeff Galloway,spaziando dall'alimentazione ai carichi di lavoro ottimali...insomma non volevo far affrontare ad Anita un calvario, ma una corsa con meno improvvisazione possibile,un canovaccio di preparazione che potesse essere adeguato al suo punto di partenza,perche e' tutto li il concetto da dove si parte e cosa si vuole ottenere,arrivare al traguardo o fare il tempo 6...5...4 ore,quale poteva essere il suo ?Sicuramente l'obiettivo per tutti coloro che partecipano alla prima maratona e' arrivare a correrli questi 42,195 km benedetti o maledetti fate voi,per lei era correrli fino all'ultimo metro.In occasione del suo compleanno comprammo RS 200 Polar, tuttora attivo e che ci accompagna come un angelo custode negli allenamenti,restava da decidere quale potesse essere la prima maratona.Si penso' Venezia a fine ottobre ma a proposito di insicurezza di non sentirsi mai pronti...la scelta cadde su Treviso a marzo,con tre partenze separate era un evento particolare ed unico nella storia della maratona.Quella data ci dava piu' tempo,non tanto per la preparazione in se'(bastano 13/14 settimane) ma per rodare l'organismo ad assimilare la fatica vista da una focale diversa.Si puo' dire di tutto e di piu':basta cominciare a correre e il resto vien da se'...non e' cosi' la resistenza oltre un certo limite mette in gioco un elemento che e' il nostro cervello che ricopre un'importanza ancor piu' grande,ed e' la parte piu' complicata da allenare .

segue terza parte

4 commenti:

Unknown ha detto...

Ok, aspetto la terza parte....il gran finale !!!

Alvin ha detto...

orco can...e mi lasci così?

GIAN CARLO ha detto...

Siamo sulle spine

Unknown ha detto...

anche iop apsetto la terza parteee che bellini che siete! ciao piacere di consocervi e ora chi vi molla piu'? anche quando non postero' un commetno vi seguiro' eh eh ciaooo
denise

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